Teatro

Per Marco Simeoli 'Sogno di una notte di mezza estate' è sempre una festa

Per Marco Simeoli 'Sogno di una notte di mezza estate' è sempre una festa

Dopo 9 anni, ancora è atteso con trepidazione al Globe Theatre lo spettacolo cult 'Sogno di una notte di mezza estate'. E con altrettanta impazienza, Marco Simeoli vive questa apertura di stagione per indossare ancora una volta i panni di Peter Quince.

Marco Simeoli, regista ed attore in continuo movimento, sarà in scena al Silvano Toti dal 2 al 15 Luglio per quello che è ormai un evento immancabile per la nostra capitale. Il Sogno di una notte di mezza estate fa parte del Shalespeare in Globe, la rassegna shakesperiana a Villa Borghese sotto la direzione artistica di Gigi Proietti. A firma dell'indimenticabile Roberto Cavallo, il 'Sogno' è una storia che continua ad emozionare raccontando il tempo breve della felicità con un sottile sottofondo di malinconia. A Teatro.it, Marco Simeoli parla di questo Sogno ma anche di quelli futuri, pronti per essere condivisi con il pubblico.

Anche quest'anno in scena al Globe con 'Sogno di una notte di mezza estate'. Cosa rappresenta per te questo spettacolo?

Questo spettacolo è arrivato al 9 anno di rappresentazione. E' una festa che ancora continua. Sapere che si riporta in scena accende l'entusiasmo ogni volta, entusiasmo anche per la consapevolezza della grande affluenza di pubblico. Il Sogno è lo spettacolo che ha visto il maggior numero di spettatori ad ogni stagione, quindi puoi capire come sia grande la gioia nel rifarlo, perché sai che ti diverti anche tu insieme al pubblico. Di fondo non posso non considerare l'aspetto malinconico, da quando è scomparso il regista, Roberto Cavallo. Era il suo fiore all'occhiello. Cerco di superarlo con questo consenso che lo spettacolo ancora riceve.

Dopo la scomparsa di Cavallo, ci sono stati cambiamenti o intenzioni di portarlo in scena diversamente?

Cambiamenti non ce ne sono stati. C'era la volontà di apportare qualche modifica ma pensata da lui stesso quando era ancora in vita. Poi in realtà, non ha sentito l'esigenza di sistemarlo perchè comunque funzionava così com'era. E non credo ce ne saranno, al progetto partecipa la moglie Claudia Balboni, che nello spettacolo interpreta Titania ed è anche responsabile dell'organizzazione. Si va avanti lasciandolo così com'è. All'inizio ci ridevamo perché il cast è formato da non più giovanissimi e quando si parlava di compagnie giovani per la stagione, far partire battute era una consuetudine. Credo che ci prenderemo insieme la pensione (ride). C'è stata qualche piccola sostituzione ma non ha influito in nessun modo perché sono state date ai personaggi le intenzioni primarie.

Quale opera di Shakespeare vorresti portare in scena da regista e di quale personaggio shakesperiano vorresti vestire la giubba?

Questa è una bella domanda. Mi ronza in testa da un pò una proposta che vorrei fare a Gigi (con il quale sono in scena alla Cavea dell'Auditorium con lo spettacolo 'Cavalli di battaglia' ) ma ho ancora timore di farlo. Mi piacerebbe affrontare da regista 'Misura per misura'. E' una commedia particolare ma che trovo molto contemporanea. Non è facile affrontare un testo shakesperiano, mai, anzi le commedie sono più complesse delle tragedie. Il Sogno è una gatta da pelare non indifferente. Anche solo raccontare la trama è complesso. Con Otello è più semplice, servono molto meno parole per spiegare. Per l'interpretazione di un personaggio non saprei, sicuramente uno che mi dia la possibilità di cambiare registro. Ho lavorato anche ad una Tempesta, per la regia di Daniele Salvo, dove ero in scena con Albertazzi. Penso ad un ruolo in una tragedia per misurarmi. Ecco la proposta nell'Otello di Marco Carniti non mi sarebbe dispiaciuta.

Il Globe ha raccolto sempre molti consensi. Da cosa pensi dipenda questo successo?

Il Globe è diventato una grande realtà, la dove all'inizio era una sfida. La domanda che ci si poneva  era 'Shakespeare, d'estate a Roma, a Villa Borghese, ma chi verrà?'. Abbiamo trovato la risposta ed anche concreta. Sicuramente uno dei motivi è la possibilità di offrire spettacoli ad un prezzo popolare, considerando che si può assistere in parterre pagando un biglietto di soli 8 euro. E per noi è una gioia vederlo sempre pieno di giovani. Altro merito va alla testardaggine di Proietti nel voler lanciare un certo tipo di messaggio, quello di un teatro più popolare. Questo aspetto è fondamentale perchè la popolarità è alla base del teatro shakesperiano.

Il sodalizio con Gigi Proietti, prima mentore e poi compagno di tante avventure. I punti di forza di questa collaborazione che dura nel tempo, quali sono?

Considero Gigi un padre artistico, lavoro con lui da più di 20 anni. Il primo spettacolo fatto insieme risale addirittura ai tempi del laboratorio, parliamo di 'Leggero leggero' nei primi anni 90. I punti di forza? Gigi oltre ad essere stato un grande maestro, è stata un'iniezione continua di energia e spinta professionale. Molti maestri non dicono esplicitamente quello che pensano dei loro allievi. Lui lo ha sempre fatto o comunque me lo ha fatto arrivare anche indirettamente. Per un giovane è un grande punto di forza sapere di avere la stima, il supporto di un grande del teatro come lui. E' importante soprattutto all'inizio, quando sei spaventato e disorientato. E' ricevere in qualche forma una benedizione, non c'è cosa più importante. Ho avuto un grande aiuto da Gigi e continuo ad averlo, la fiducia che lui continua a riporre in me mi consente di continuare a crescere. Mi da spazio la dove forse altri non mi lascerebbero, proprio l'altra sera a cena mi ha detto 'n'artro sta battuta te l'aveva tajata' e continua a lasciarmi fare. I soldi sono una fonte ma il tesoro grande è la consapevolezza di aver costruito nel tempo il tuo lavoro. E se oggi posso dire questo ad altri e sapere come dirlo, questo lo devo a lui.

Ci puoi dare qualche anticipazione per i tuoi prossimi progetti?

Questa estate riprendo in mano la regia di uno spettacolo debuttato un pò di tempo fa, 'Canterville', sono tra l'altro anche in scena. E' stato presentato ieri il Musical Party, un evento dedicato all'Oscar italiano del Musical per il quale curerò la regia ed accanto a me ci saranno Giampiero Ingrassia e Serena Rossi. Sto pensando a come orchestrare il tutto. Poi sarò sul palco con l'ormai consueto appuntamento di 'Rumori fuori scena' con la Compagnia dei Tecnici. Ho un progetto da portare avanti con Donatella Pandimiglio, un omaggio a Cerami con musiche di Nicola Piovani. Si replica 'Ti amo, sei perfetto, ora cambia'. E altri progetti in sospeso e spero che vengano confermati.